La Premessa
Alcuni mi dicono che critico sempre l'insulsa Giunta Tambellini, ma non propongo mai nulla.
Non è così, ma ho pensato che forse sarebbe opportuno, cancellando, ogni timore di strafare, di proporre un Progetto organico per Lucca, anzi per "Lucca: una Capitale".
La politica di questa infelice seconda repubblica è tutta improntata alla scelta dell' uomo, "del condottiero", a cui affidarsi: nessuno propone e discute più di programmi, di scelte fondamentali.
Pochi ormai si dilettano a pensare, proporre, lanciare progetti, voli pindarici per un trionfo della fantasia e del volare alto, su cui confrontarsi, discutere anche accanitamente, perché amministrare un Comune, con una politica del fare, non può prescindere da idee scritte, discusse, di un Progetto futuribile, ma concreto.
Presenterò allora il mio Progetto per "Lucca: una Capitale", in più puntate o più schede, una ogni dieci giorni circa, per provocare tutti e costringerli ad una discussione o almeno spero.
Non sarà un Progetto lungo e palloso, sole le mie idee prioritarie per "affrescare Lucca: una Capitale".
Ognuno potrà criticare, correggere, integrare, collaborare a migliorare, se vuole.
Pubblicherò le schede sui miei Blog e sui Siti di FB e Twitter e sulla mia news letter.
Valuterò poi le critiche e le collaborazioni, assemblerò le singole schede per una proposta finale da presentare a tutti i cittadini che ne siano interessati, sperando che possa contribuire anche ad aiutare un desaparecido centro-destra, per ora solo impegnato a costituire comitati fantasmi o inventarsi candidature a Sindaco, senza affrontare il nocciolo del problema: Quale futuro vogliamo per Lucca?
Alcuni penseranno a un mio stolto velleitario atto di superbia o a recondite aspirazioni elettorali: sbagliato!! Nulla di tutto questo, è solo un umilissimo tentativo di portare le forze vive della città, che ci sono, ma sepolte nella polvere dell'oblio, allo scoperto, per discutere e confrontarsi.
Per far questo sarò provocatorio e iconoclasta: per scuotere una città soffocata dal conformismo paludoso della sconfortante Giunta Tambellini.
Queste i titoli delle schede che, nel tempo, presenterò:
- Come e Perché "Lucca: una Capitale"
- Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune
- La riqualificazione dei paesi, delle frazioni e dei quartieri: esigenza primaria
- Lavoro e occupazione: impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità.
- Sicurezza, accattoni, clandestini, nomadi: leviamo la testa da sotto la sabbia
- Una politica dirompente per l'Ambiente e il Territorio
- Cultura: uscire dal "Club dei pochi" per aprire la città e stimolare le potenzialità presenti.
- Commercio e Turismo: fattori primari di sviluppo per la città
- Artigianato e P.M.I.: salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità
- Mobilità e Viabilità: basta con i tatticismi del passato, ora nuove scelte coraggiose.
- L'associazionismo: torni ad essere motore di sviluppo economico e sociale.
- Il Sociale: una rivoluzione di scelte e metodi.
"Lucca, una Capitale", come e perché.
Scheda n. 1
Innanzi tutto il nome: l'ho mutato da una serie di articoli di Marco Innocenti, su Lo Schermo, anche se in parte l'ho modificato, per non fare confusione.
Mi è piaciuto perché ben sintetizza il concetto che sta alla base di questo mio tentativo di Progetto: risollevare Lucca dal baratro in cui l'ha condotta in quattro anni il Sindaco Tambellini, riscoprendo quelle virtù e quelle bellezze che Lucca ha respirato negli oltre sei secoli in cui è stata Capitale sia pure di un microscopico territorio: Città Stato prima, poi Ducato, Repubblica oligarchica, infine Ducato illuminato.
Lucca sotto la gestione Tambellini è passata dal 48° posto in Italia al 102° su 110 Comuni, arretrando di 41 posizioni in due anni, secondo l'ultima indagine nazionale di Italia Oggi.
Lucca come piccola Capitale ha generato nei secoli: cultura, produzioni, commerci, ricchezze, organizzazione civile, monumenti e vita sociale di grande valore, in rapporto ai tempi.
Quando Lucca era Capitale di uno dei Regni più fecondi dei Longobardi, a Firenze vivevano nelle palafitte, sull'Arno. Se Castruccio Castracani non fosse morto improvvisamente di polmonite a Pistoia, dopo aver distrutto, per la seconda volta in pochi anni, gli eserciti fiorentini, Firenze sarebbe stata assoggettata a Lucca e tutta la storia italiana sarebbe cambiata.
Non voglio rinvigorire lo spirito anti-fiorentino che ha sempre contraddistinto la vita di Lucca Capitale, ma basta pensare che le nostre meravigliose Mura rinascimentali, nascono con tre porte, mancando la porta verso Firenze, perché quello era il nemico storico, da cui guardarsi.
Il Progetto "Lucca: una Capitale", è il mio modesto tentativo di mettere per scritto, mettendoci la faccia, alcune idee programmatiche da far discutere e approfondire su quella che dovrà essere un visione di lungo periodo per lo sviluppo di un Comune, più attivo, più rivolto ai bisogni dei cittadini, più volto a incoraggiare e sostenere politiche di espansione per dare maggiori prospettive di lavoro, di ricchezze, di vita collettiva.
Un disegno futuribile che nasca da un Progetto discusso e condiviso per una nuova maggioranza che governi Lucca alla prossima tornata elettorale.
La prossima scheda che uscirà fra una decina di giorni, tratterà come previsto dalla scaletta già pubblicata, di:
"Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune"
Alcune idee sono "rivoluzionarie"....ne vedremo delle belle.....
IL CENTRO STORICO
motore della vita culturale, economica e sociale del
Comune di Lucca.
Nello scrivere le proposte dei Rifromisti per il Centro Storico mi sono
reso contro che molte erano le cose da dire e pertanto ho deciso di dividere
questa seconda scheda programmatica in più parti. Pubblico oggi la prima parte,
nei prossimi giorni le altre.
QUALE SVILUPPO PER
LUCCA?
Alla base di ogni programma per un territorio deve esservi la risposta a
due domande: quale sviluppo sostenibile è più opportuno per il nostro Comune e
il suo territorio?
Quale la risposta dare alla domanda di lavoro e di benessere dei suoi
abitanti?
Alla luce degli anni trascorsi non è difficile rispondere, per chi non
indottrinato in dogmi catto-comunisti.
Lucca nei secoli è stata vocata sempre al commercio, all'artigianato,
all'agricoltura, alla sua capacità di acquisire e rivendere merci. Sempre
debole è stata la vocazione industriale di questo territorio, data anche
l'esiguità dello stesso. La stessa Seta che per alcuni secoli ha costituito
l'asse portante dell'economia, aveva alla base una coltivazione agricola, il
Gelso e uno sviluppo artigianale, aiutato dalla ricchezza di acque del nostro
territorio.
Proprio questa ricchezza di acqua ha favorito nell'ultimo secolo lo
svilupparsi da un lato di un industria manifatturiera del Cucirino a basso
costo lavorativo, ben presto dispersa in paesi lontani dal minor costo lavoro e
dall'altro da un industria della Carta, all'inizio molto inquinante per il
territorio. Con il tempo l'industria cartaria ha fatto passi da gigante nelle
tecnologie produttive, per la salvaguardia dell'inquinamento e del consumo
delle acque ed oggi il vero comparto industriale di Lucca è questo della Carta,
che si è trascinato, a supporto, quello altrettanto importante, della Meccanica
di precisione, con le macchine di produzione della Carta.
Un comparto industriale questo della Carta e della Meccanica tecnicamente
di buon livello e alta automazione, con minor impiego di manodopera rispetto al
Cucirino. Ma anche queste produzioni si sono spostate nel tempo, nei Comuni
della Piana Lucchese e della media Valle del Serchio, con solo qualche lodevole
eccezione.
La scomparsa del comparto industriale manifatturiero, legato al Cucirino,
il trasferimento della Manifattura Tabacchi, con l'eccezione del Sigaro
Toscano, lo spostamento delle industrie Cartarie nei comuni limitrofi, ha fatto
si che le zone comunali dedicate all'industria e all'artigianato nel Comune di
Lucca, hanno sempre avuto scarso sviluppo e le attuali zone di Mugnano e
l'Acqua Calda siano molto deboli, da difendere, ma mal servite dalla viabilità
e con scarse possibilità di ulteriori sviluppi, con scelte a livello comunale.
Apprezzabili e importanti sono le isole industriali legate alle produzioni
alimentari e alle nuove tecnologie elettroniche e meccaniche, ma non dirimenti
il problema dell'occupazione e del lavoro, sopratutto giovanile.
L'economia lucchese ha sempre avuto alla
base un forte sviluppo commerciale-artigianale, che negli ultimi venticinque
anni si è consolidato con l'espandersi di un progressivo Turismo di massa.
Oggi si può affermare che il Turismo è in
buona parte, il motore del lavoro e del benessere del territorio del Comune di
Lucca.
In uno studio del 2002 sull’impatto del Turismo nell’economia della
provincia di Lucca e dei suoi territori, promosso dalla Provincia di Lucca e
dall'IRPET, si affermava:
"....Da molti anni oramai il settore turistico risulta capace di
raggiungere tassi di crescita che, al netto di oscillazioni congiunturali
legate a fenomeni straordinari, appaiono costantemente superiori a quelli del
comparto manifatturiero, giungendo talvolta a rappresentare, all’interno di
determinate realtà locali, il vero volano dell’economia (in termini di quota di
valore aggiunto attivato)......."
Lo sviluppo del turismo, del commercio e dell'artigianato ha la sua punta
di diamante nella città "murata" all'interno della cinta
cinquecentesca.
Il centro storico di Lucca è il vero motore delle sviluppo del Turismo e
del Commercio e quindi a lui dobbiamo dedicare le migliori attenzioni.
Come difendere, tutelare, ma anche sviluppare le attività del Centro
storico?
Un centro storico appetibile al Turismo e al Commercio deve essere:
Impeccabile: ovvero curato
nell'Arredo, Pulito e Sicuro.
Raggiungibile: con facilità di
accesso e con parcheggi vicini e poco costosi, mobilità dedicata.
Godibile: ricco di offerte
artistico culturali, di eventi e locali di accoglienza.
"IMPECCABILE"
Iniziamo dall'Arredo Urbano che, trascurato totalmente in questi anni
tambelliniani, deve essere posto prioritariamente al centro di scelte di
conservazione, ma anche innovazione. Queste le miei proposte:
ARREDO
Arredo Urbano di competenza pubblica: Le piazze e le vie
nello storico quadrilatero romano della città vanno liberate da auto e
parcheggi e restituite totalmente alla fruizione dei
cittadini.
In tutto il centro storico occorre intervenire per il ripristino nella
pavimentazione e nell'arredo di complemento, dell'illuminazione, del
rifacimento delle facciate degli edifici pubblici, nella pulizia e restauro di
Fontane, Fontanelle, Giardini e Verde Pubblico.
Come nel passato occorre istituire un servizio comunale di piccola
manutenzione di emergenza, con un numero attivo gratuito per le segnalazioni di
interventi urgenti, da fare subito, risparmiando e dando una immagine di grande
cura della città.
Deve essere realizzato dal Comune, nelle vie principali dello
"struscio" ma anche sui Baluardi più frequentati, un sistema di filodiffusione
di musiche Pucciniane e degli altri grandi compositori lucchesi, ovviamente
a basso volume, già attuato in maniera egregia dal Comune di Riccione nelle vie
principali della famosa cittadina turistica, sia pure con musiche moderne.
Arredo Privato permanente: definire alcune
tipologie nel materiale di arredi esterni minori: Campanelli, Citofoni,
Cassette per lettere, Targhe e Insegne, che devono essere sostituite dai
proprietari, in maniera da dare un immagine storico-compatibile a tutto il
centro
storico.
Rifacimento delle facciate lesionate dei palazzi
del centro, ricercando un accordo con le banche locali per la concessione di
finanziamenti poliennali a tasso zero, ai proprietari per questi rifacimenti.
Analoga misura fu già attuata a fine anni '70 proprio su una mia
proposta.
L'intervento sulle facciate deve portare anche togliere e a risistemare
altrove le intrusioni non autorizzate di motori esterni per l'aria
condizionata, stendi biancheria, fili dismessi di elettricità e telefono,
pluralità di antenne e parabole televisive, che andranno raggruppate anche con un
intervento di sostegno da parte del Comune.
Un investimento pubblico che aiuti i residenti a razionalizzare la selva di
antenne singole che deturpano i tetti del centro, ricercando accorpamenti di
più palazzi, è ampliamento
giustificato.
Si deve arrivare, nelle strade più vocate al commercio, a sostituire le
anacronistiche e antiestetiche serrande chiuse, con sistemi di
protezione che lascino visibili in tutto o in parte le botteghe di Lucca.
Arredo privato temporaneo: Gazebo, Ombrelloni,
Tavolini e Sedie, per gli esercizi commerciali, sono da accettare per rendere
vivibile la città, ma devono essere di materiali compatibili con il centro
storico e con colori adeguati.
La concessione potrà anche essere poliennale, anche decennale, ma da
"revisionare" ogni tre anni, (come le auto) per valutare il degrado e
la funzionalità del manufatto. Il costo del suolo pubblico dovrà essere
inversamente proporzionale al numero delle sedute esterne realizzate. (In uno
stesso spazio esterno se inserisco 20 posti a sedere pagherò di più di chi ne
metterà dieci, perchè così do una migliore accoglienza e creo un minor impatto
visivo.)
La scarsa pulizia della Centro-storico e delle Mura è una delle colpe gravi
di questa Giunta.
PULIZIA
Rifiuti Urbani, l'attuale sistema di
raccolta dei rifiuti nel centro-storico da un immagine alla città, di
trascuratezza, sporcizia, disordine che deve essere modificato. L'istituzione
delle Isole ecologiche interrate, iniziate dalla Giunta Favilla, è stato un
fatto positivo ancora in fase di rodaggio.
Da valutate attentamente il rapporto costi-benefici nel proporre nuove
isole ecologiche: forse nel quadrilatero romano, sarebbe opportuno trovare
qualche fondo adibito a magazzino ove raccogliere la differenziata, con
apertura della porta con scheda magnetica, come per le isole ecologiche, da
svuotare ogni giorno con mezzi a trazione
elettrica.
La pulizia delle strade e delle piazze, anche con lavaggi
estivi ad acqua, deve essere intensificata, con l'immissione di nuovi cestini e
della sorveglianza dei Vigili Urbani a punire chi sporca per le strade, con
cartacce o con escrementi di cani, non raccolti. Analogamente devono essere
controllati i parchi cittadini, le panchine, i muri dei palazzi.
Mozziconi di Sigarette e Gomme da
masticare: Vanno introdotte gradualmente nel tempo dei raccogli cicche uniti ai
cestini rifiuti, nelle strade del centro-storico, proibendo l'abbandono in
terra di questi rifiuti, con una campagna di informazione lunga e comunicata
anche agli alunni delle scuole e negli uffici, per poi passare, dopo un anno di
sperimentazione, ad istituire una multa per i trasgressori, come avviene a
Singapore.
Le scritte sui muri vanno immediatamente
cancellate con la squadra piccola manutenzione e i muri dei palazzi storici
difesi da telecamere, inasprendo le multe per i
trasgressori.
Le Mura urbane e i baluardi devono avere una pulizia e un servizio di controllo
continuo. Insieme al centro storico sono la "faccia" della città e
tutto deve essere sempre al 100%.
La più grande "cazzata"della Giunta Tambellini è sulla politica
della Sicurezza, nel centro-storico e in tutto il territorio comunale.
Una politica dell'accoglienza, senza limiti e controlli, fuori anche
dagli schemi dell'Unione Europea, ha generato un completo
abbandono della città e del territorio a se stesso, preda di accattonaggi
molesti, furti di biciclette e motorini, scassi di bancomat, intrusioni nelle
abitazioni, facendo di Lucca una delle peggiori città in Italia in tema di
sicurezza.
SICUREZZA
Queste le proposte per arginare questa situazione quasi disperata.
Profughi, va risolto
energicamente, con un Prefetto troppo buonista, il problema dei profughi che
debbono rispondere ai requisiti stabiliti dalla Comunità Europea.
Quindi accoglienza temporanea solo a persone identificate e documentate,
provenienti da Paesi ove vi siano fatti di guerra, rivoluzione, epidemie.
Ogni altro tipo di profugo va rifiutato con fermezza, sopratutto quelli non
si fanno identificare.
Rom e Sinti: vanno identificate e
censite con certezza le famiglie che hanno deciso da tempo di rimanere permanentemente
a Lucca e continuare con loro un'opera di integrazione, con l'obbligo
scolastico per i figli.
Per tutti gli altri nomadi che giungano a Lucca deve essere
allestito un apposito nuovo separato accampamento di transito, dove la loro
presenza deve essere temporanea e controllata, salvo che non sia espressamente
richiesto di essere integrati nella nostra società con obblighi scolastici e di
abitazione confacenti e solo allora trasferiti nei campi stabili.
Tutte le loro abitazioni non in regola con le norme comunali debbono essere
abbattute e le aree della Golena del Serchio e del Cimitero, riportate alla
loro destinazione regolare.
Nuovi campi provvisori per i residenti debbono essere realizzati, piccoli e
sparsi nel territorio, per nuclei familiari, da controllare periodicamente, in
attesa di una collocazione in edifici stabili.
Accattonaggio molesto: vanno fatte rispettare
le norme che già esistono in materia. I controlli devono essere costanti, anche
istituendo un numero verde gratuito, di richiesta di intervento da parte dei
cittadini.
Il Comune deve richiedere con forza al Prefetto la presenza delle forze
dell'ordine, Polizia, Carabinieri, Finanza, sul territorio comunale affiancando
la Polizia Municipale nei compiti di controllo e prevenzione
dell'accattonaggio.
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Oltre ad essere Impeccabile e Raggiungibile, un Centro-storico, per essere
motore dell'economia del territorio, deve essere:
GODIBILE
avere una serie di strutture, eventi, manifestazioni, che facciano del
centro-storico lucchese una cosa pregevole, interessante, da vivere ogni giorno
e ogni sera.
EVENTI GIA’ ESISTENTI
Gli eventi "internazionali" già presenti sul territorio: Comics,
Summer Festival, Puccini e la sua Lucca, vanno sostenuti ed agevolati per
espandere la loro attività anche in altre stagionalità.
Comics: vanno radicati in tutto il centro-storico puntando a realizzare tre
nuove iniziative nell'anno: una legata ai Comics, una ai Games, una ai Cosplay,
tre iniziative tematiche nel corso dell'anno che trovino sintesi nell'evento
totale a fine ottobre di ogni anno.
Summer Festival: va sostenuto ed agevolato non solo per il
consolidare del favoloso evento estivo, ma anche per rilanciare il Winter
Festival. Va sfruttata la genialità di Mimmo D'Alessandro nell'organizzare
professionalmente gli eventi, per nuove iniziative: pregevole la proposta
dell'ultimo dell'anno sulle Mura, con un evento musicale internazionale.
Puccini e la sua Lucca: riconoscimento e sostegno a Andrea Colombini
di quanto di pregevole fatto ogni anno a Lucca e fuori Lucca, con le musiche di
Giacomo Puccini e non solo. La sua preparazione nelle Musiche Pucciniane e
nella Musica classisa in genere devo portare il Comune a impostare un discorso
organico permanente con Colombini sulle musiche di Puccini e non solo, per
tutto l'anno.
Lucca deve diventare in concreto e visibilmente la Città della Musica.
EVENTI DA CONSOLIDARE O DA CRARE NUOVI
Il Centro-storico dovrà essere sempre palcoscenico di eventi e manifestazioni in ogni
stagione dell'anno e per far questo il Comune deve trovare accordi e sostenere
le associazioni culturali, ricreative e sportive del territorio.
L'Associazione Musicale Lucchese e le altre associazioni musicali vanno sostenute
per realizzare eventi musicali in Teatro ma anche all'aperto, in centro ma
anche nei paesi.
L'Associazionismo culturale è una risorsa importante per Lucca e non
può essere abbandonata a se stessa, ma va aiutata con tutti i mezzi possibili
nelle loro attività, in cambio di piccoli eventi di musica, teatro,
intrattenimento, nel città.
Le Associazioni del Balestrieri e del Terziere di San Paolino ed altre sorte nel
genere devono essere esentate dal pagamento dell'affitto delle Casermette sulle
Mura in cambio di piccoli eventi, cortei, sbandieramenti, in città nei week
end.
Palazzo Ducale, con le predette associazioni va organizzata il Cambio della Guardia a
Palazzo Ducale tutti le domeniche a mezzogiorno, quando sulle Mura si udirà il
colpo di Cannone che l'Associazione Historica Lucense dovrà
organizzare per scandire le ore 12 della Domenica.
Fondazione Puccini, da aprire ai privati non solo alle Fondazioni
Bancarie ma anche alle Associazioni Musicali Lucchesi, a Puccini e la sua
Lucca, per farne lo strumento di promozione pucciniana del mondo e per
rilanciare le attività museali della provincia di Lucca, trovando una sinergia
vera fra i vari Musei e luoghi pucciniani di Lucca, Pescaglia, Viareggio.
MUSEI E STRUTTURE CULTURALI ESISTENTI DA
VALORIZZARE
La Casa Natale di Puccini deve divenire un luogo
di eventi e di incontri per tutti. La gestione del Museo, deve essere viva e
partecipata, in accordo con le altre Case Museo del Maestro.
Caffè di Simo: intollerabile la
situazione attuale e l'inerzia di Tambellini forse per compiacere un
consigliere che dovrebbe essere di opposizione. Si impone l'immediato esproprio
per valide motivazione di conservazione di un bene culturale importante per la
città. Il restauro e l'affidamento ad un affitto "ragionevole" ad un
consorzio volontario fra i principali commercianti cittadini del settore, per
riaprire e far funzionare il locale, come deve esserlo un antico caffè di una
città storica.
Musei pubblici di Palazzo Manzi e Villa
Guinigi: si deve operare una contrattazione con il Ministero dei Beni
culturali per avere una razionalizzazione delle aperture e soprattutto
l'incentivo a realizzare Mostre di Beni culturali di grande valore sepolti nei
forzieri delle Soprintendenze toscane.
Musei privati: da incoraggiare e
sostenere nella realizzazione di Mostre ed eventi.
Museo della Città a Palazzo Guinigi, integrando la sua visita con la Torre
Guinigi, a cui accedere dal Palazzo, con l'ascensore già in
funzione e completando, per la Torre, l'ascesa dell'ultimo tratto,
con un ascensore come quello realizzato all'interno di una delle Torri
medievali di Palazzo Madama a Torino.
Il Museo della Città, va riaperto e
potenziato anche con una sezione dedicata alle origini di Lucca, portando al
suo interno tutti i ritrovamenti romani etruschi e liguri raccolti nelle ottime
campagne di scavi realizzate sul nostro territorio per farne una
Esposizione Archeologica permanente.
Museo del Fumetto da riaprire e
rilanciare dandolo in gestione ai Comics, per farlo integrare con la loro
attività.
Orto Botanico: sviluppare l'opera di
ricerca e salvaguardia delle specie botaniche più importanti del nostro
territorio, implementare le specie presenti, e, in estate, far rivivere le
Serre vuote con eventi e manifestazioni culturali e non, integrandolo ancor più
nella valorizzazione degli stupendi eventi di Verdemura e Murabilia, da
con fermare e sostenere.
L'Orto Botanico dovrà gestire anche tutto il Verde Pubblico, recentemente
passato al Comune, sotto la gestione dell'Opera delle Mura.
Mercato del Fiore e delle Piante: Con l'assistenza
dell'Orto Botanico e con il fattivo concorso dei privati organizzare la
Domenica nel centro storico, un Mercato del Fiore ma anche dell'artigianato e
dei prodotti tipici lucchesi, inseguendo in piccolo lo stupendo Mercato di
Cours Saleya nella Nizza antica.
Teatro del Giglio: proseguendo nel
rilancio con eventi legati alla musica e alla prosa, rendendolo anche
maggiormente fruibile da associazioni e privati, abbassando drasticamente i
costi di affitto: è un vero peccato vederlo chiuso la maggior parte dei giorni
dell'anno.
Torre delle Ore: Ripristino
dell'orologio storico sulla Torre, che torni a scandire il tempo come una
volta.
Opera delle Mura: trasformazione in
Fondazione, aperta alla Fondazioni Bancarie, per gestire la conservazione e valorizzazione
delle Mura, dell'Acquedotto del Nottolini, dei Palazzi Comunali, dei Musei
Comunali e dell'Orto Botanico, con tutte le Fontane Monumentali, il Verde
Pubblico, i Fossi della Città Murata.
NUOVE STRUTTURE PER LA CULTURA
Per rendere possibili eventi importanti sia in alta che in bassa stagione a
Lucca occorre realizzare due nuove strutture e assumere, su alcuni spazi
esistenti, decisioni coraggiose.
Teatro all'aperto: da realizzarsi come nelle previsioni originali del PSIUS creando una
piccola arena scavata davanti alla vecchia Porta S.Donato per eventi estivi.
Teatro Pucciniano, da 1.500 posti, da realizzare coprendo e modificando l'attuale Mercato
Ortofrutticolo dietro l'Hotel Celide, per eventi in bassa stagione e spostando
la parte ormai residuale del Mercato ortofrutticolo delle poche Ditte rimaste,
in altra zona in uno dei capannoni dismessi della periferia, rilanciando invece
i Mercatini Contadini, con presenze differenziate per giorni in città o nelle
frazioni e nei paesi.
Campo Balilla: deve divenire lo spazio permanente per i grandi eventi cittadini. Il
fondo erboso, il cui ripristino costa moltissimo tutti gli anni, deve essere
modificato creando un sub strato sotterraneo pavimentato a blocchetti traforati
in cui far crescere l'erba perché lo spalto sia sempre a verde, quando non ci
sono eventi, ma sia utilizzabile per i grandi eventi senza che diventi un
pantano come dopo lo smontaggio dei padiglioni dei Comics. la bricchettatura
sotterranea eviterà la spargere della ghiaia che è la fonte principale
dell'inquinamento e della distruzione del prato.
Baluardo e Casa del Boia: Realizzazione nel sotterraneo, con i
privati, di una enoteca-degustazione, per la valorizzazione dell'Olio, dei Vini
e dei Prodotti Tipici della lucchesia, ma anche con la presenza dei Oli e Vini
toscani e italiani.
Nelle stanze della Casa del Boia Mostra permanente dei lavori dei
grandi artisti lucchesi, scultori e pittori con una stanza dedicata a
Mostre periodiche.
Il Baluardo e la Casa del Boia devono diventare, anziché un altro Museo per
pochi, una mostra viva delle Eccellenze di Lucca, prodotti
dall'uomo.
Casermetta del Cane: recentemente restaurata, da adibire a sostegno delle
attività sportive sulle Mura Urbane, con spogliatoi docce e gabinetti, ma anche
con il ritorno degli Amici del Cuore per gli intervento di urgenza e i
controlli medici.
Paesi, Frazioni e Quartieri
La riqualificazione dei paesi, delle frazioni e dei quartieri è una esigenza prioritaria perchè sono stati abbandonati a se stessi da quattro anni, come ammesso dallo stesso Sindaco Tambellini.
Anche l'abolizione dei Consigli di Circoscrizione ha portato danni, pur essendo diventati negli ultimi anni prevalentemente dei piccoli consessi politici.
Cosa propongono i Riformisti lucchesi, per ribaltare questa situazione di degrado?
I Referenti del Territorio: Il nuovo Sindaco, che contribuiremo ad eleggere, dovrà nominare per ogni paese, frazioni e quartiere, un suo Referente.
Una persona di sua fiducia, che sia i suoi orecchi e i suoi occhi su quel territorio. Una figura conosciuta che voglia svolgere questa sua funzione di Referente del Sindaco, a titolo completamente gratuito, per solo spirito di servizio al suo territorio e ai suoi concittadini.
I Referenti del Territorio, si rapporteranno al Sindaco, ma anche agli Assessori per segnalare i problemi più urgenti, le mancanze del proprio territorio, mantenendo rapporti costanti con i propri concittadini. Essere Referente di un territorio dovrà essere un titolo di merito e di rispetto.
La Scheda delle necessità. Per ogni paese, frazione e quartiere, dovrà essere compilata ogni anno, con l'aiuto dei Referenti e delle Associazioni locali, una Scheda dei problemi aperti e delle cose da fare su quel territorio. Questa Scheda dovrà essere approvata ogni anno da una assemblea degli abitanti interessati che potrà anche proporre le priorità più urgenti.
Associazionismo: Prioritario sarà intervenire a sostegno di quelle Associazioni e Comitati che già agiscono nelle frazioni o nei paesi per la propria collettività o in quelli che si costituiranno. Dare un sostegno a queste attività di volontariato con persone che conoscono bene i problemi e le soluzioni per migliorare il proprio territorio vuol dire spendere meno e agire più velocemente per la soluzione. Pensiamo al Comitato paesano di Aquilea, del Piaggione e molti altri, al Comitato del Castello di Nozzano, ai Gruppi Frates dei donatori di sangue, al Comitato del Quartiere Giardino e di altri.
Parrocchie: da Laici come siamo riteniamo che la funzione sociale e di sensibilizzazione dei problemi del territorio trovino riscontro e possibilità di intervento anche nelle Parrocchie del territorio, sopratutto quelle dei paesi. Rapportarsi con queste vuol dire approfondire e conoscere meglio le reali esigenze del territorio ed un aiuto ad intervenire per risolvere i problemi.
I Paesi e le frazioni lontane dal centro storico: tanti i problemi da affrontare, vogliamo solo qui ricordare il maggior problema comune a tutti che è la mobilità verso il centro storico e gli altri comuni del circondario, per andare a lavoro. Nel recente passato abbiamo distrutto un collegamento veloce ed economico che i nostri avi avevano faticosamente realizzato: Le linee tranviarie che collegavano le frazioni più lontane alla città e fra loro. I tram erano una grande soluzione del problema, che ormai tutti i grandi centri urbani italiani ed europei stanno nuovamente valorizzando e ricostruendo. Credo che in questa direzione, assai difficile invero, dovremo ritornare, gradualmente, se non vogliamo condannare i nostri concittadini a passare buona parte del proprio tempo su Bus e Navette bloccate nel traffico o continuare a costruire strade sempre più grandi. Credo che potremmo iniziare dalla direttrice Lucca-Ponte a Moriano utilizzando i binari poco frequentati della Lucca Aulla per un servizio di tranvia veloce che tocchi le stazioni di Piaggione, Ponte a Moriano, San Pietro a Vico, adeguando i parcheggi auto limitrofi..
I Grandi Quartieri, vicini alla città: Sant'Anna, San Donato, San Concordio, Giannotti, San Marco, San Vito, San Filippo, Arancio. I problemi di questi enormi dormitori sono certamente più complicati da affrontare, anche qui ne indichiamo uno urgente: completare un sistema di viabilità ciclabile protetta, che consenta un collegamento veloce e sicuro con un mezzo, la bici, che fa parte della nostra tradizione, ma che deve essere ripresa senza rischiare di essere travolti da Tir e auto. Ogni quartiere a suoi problemi che andranno affrontati singolarmente con priorità che possono essere diverse.
Le politiche per lavoro e occupazione sono in genere compito dei governi nazionali o regionali che sia, non molto possono fare i Comuni, ma qualcosa si, utilizzando al meglio e soprattutto con fantasia, le leggi e gli strumenti amministrativi, che ci sono e i relativi finanziamenti.
Quindi per lavoro e occupazione, occorre da parte di un Sindaco, impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità e dare certezze e aiuti a chi vuole impegnarsi in nuove attività.
I Riformisti propongono un rapporto stretto fra Comune di Lucca e Polo Tecnologico lucchese, gestito dalla Camera di Commercio, per far nascere e aiutare a svilupparsi a nuove imprese, legate allo sviluppo tecnologico, sia per le nuove opportunità che si creano con nuovi imprenditori che per i nuovi posti di lavoro che si creano. Nuove sia pur piccole aziende, vuol dire più ricchezza e più lavoro.
Il Polo ha già dato positivi risultati in questi pochi anni di vita e se fosse supportato in maniera forte dal Comune di Lucca, ne potrebbe dare molti di più. Le nuove tecnologie e i giovani sono due veicoli di impresa moderni e positivi, sia per le Start Up che per la crescita di micro imprese esistenti.
L'altra possibilità di intervento sul mercato dell'imprese e del lavoro in mano ad un Sindaco con un po' di coraggio e fantasia è quella di operare sugli incentivi, legati a risparmi su le tasse comunali.
Queste le proposte, che andranno poi modulate secondo le variazioni legislative in corso.
Imprese artigiane: I Riformisti propongono per le nuove imprese artigiane che si insediano per la prima volta del Comune di Lucca, una sostanziale riduzione della Imposta Unica Comunale pari al 70% dell'imposta dovuta, per il primo anno, del 40% per per il secondo anno, e del il 20% per il terzo anno.
Impresa industriale: Per nuove imprese che si insedino nel territorio comunale con almeno due dipendenti neo assunti a titolo non temporaneo, una detrazione pari al 70% dell'Imposta Unica Comunale per il primo anno, che sale al 90% se l'impresa ha cinque o più nuovi assunti non temporanei. Al secondo anno la detrazione scende rispettivamente al 40% e al 60%. Al terzo al 20% e al 40%.
Impresa Commerciali e Turistiche: Alla nuova impresa commerciale o turistica che si insedia nel Comune di Lucca una esenzione dall'Imposta Unica Comunale pari al 70% nel primo anno, il 40% nel secondo e il 20% nel terzo, se sono imprese a gestione familiare. Ove la nuova impresa commerciale o turistica assuma nell'anno due dipendenti a tempo non determinato, le esenzioni salgono al 90%, 60% e 40% dal primo al terzo anno.
Parlare di questi problemi oggi in Italia non è facile anzi è scontato che qualsiasi ragionamento, pur pacato venga fatto, porta ad essere trattati da Razzisti, Schiavisti e Fascisti, da una setta culturale catto-comunista che ricerca la salvezza eterna dal peccato originale dell'Inquisizione, altra dottrina "redentrice" praticata a piene mani dai cattolici integralisti di allora.
Per questo, come Riformisti e laici che da sempre non facciamo mai discriminazioni in base alla razza, al censo o alla religione, vogliamo far precedere le nostre proposte su questi temi, di grande attualità, da una analisi storico-economica dei fenomeni dell'emigrazione dei popoli su questa terra.
Questo per far capire che le nostre proposte non vengono dalla "pancia" ma dalla nostra "testa" a seguito di riflessioni, che si possono condividere o meno, ma che si fondono su studi e approfondimenti, culturali, economici e sociali.
Divideremo quindi questa Scheda n.5 in due parti.
Nella parte prima la valutazione dei flussi emigratori nel Mondo, la loro profonda diversità a secondo delle epoche e delle motivazioni, che stanno determinando i gravi problemi dell'oggi.
Nella seconda parte, le proposte concrete per affrontare a Lucca i problemi della Sicurezza aumentati a dismisura in questi ultimi anni e in buona parte dovuti ad un immigrazione non controllata.
Nella storia del Mondo molti sono stati i fenomeni emigratori di interi popoli.
Lasciamo da parte quelli lontanissimi che si perdono nella notte dei tempi e anche quelli legati alla caduta dell'Impero Romano e all'istallarsi in Europa di popoli dell'est e del nord, che si sovrapposero e in grande parte si integrarono all'elemento romano.
Parliamo dei due grandi fenomeni di emigrazione più recenti, quelle legati alle grandi scoperte di nuove terre in America e Asia, alle conseguenti guerre di conquista, con una emigrazione europea che non cercò l'integrazione, economica, culturale e sociale con i Nativi, che anzi allontanò prima dalle terre più fertili e poi decimò in guerre di genocidio.
Non solo gli Indiani dell'America del Nord le cui sconfitte hanno trovato esaltazione nell'epopea del Far West, ma anche quelle meno conosciute e più brutali dell'America del Sud e delle Isole Australi.
In questi casi gli immigrati europei devastarono con ferocia le culture esistenti, con stragi di interi popoli, per imporre con la forza bruta, le tradizioni e la cultura dei paesi da cui provenivano: i Paesi della civilissima Europa.
L'altra grande emigrazione, fine ottocento metà novecento, l'ultima...anzi... la penultima, è legata alla crisi in Europa dell'economia agricola, al nascere dell'era industriale accoppiata alle grandi carestie legate a guerre e pestilenze. Grandi masse di disoccupati dei paesi poveri Europei, Irlandesi, Scozzesi, Italiani, ma anche popoli dell'est europei, si spostarono nelle Americhe e in Australia, a cercare lavoro, richiamando poi intere famiglie a seguirli.
Quali le differenze fra queste due ultime grandi emigrazioni? Ovvia la risposta:
La prima, legata alla conquista di nuovi territori appena scoperti, porta al sovrapporsi violento dei nuovi venuti alle tradizioni dei Nativi, non ricercando alcuna integrazione, ma puntando a sottomettere i popoli originari di cui disprezzano le tradizioni religiose e sociali.
La seconda è una emigrazione che si incontra con società esistenti e strutturate dei colonizzatori non dissimili dai paesi di origine. Allora negli Usa, Canada, Argentina, Australia, la cultura europea e soprattutto Inglese si era affermata e poche erano le differenze religiose, culturali, economiche e sociali fra i nuovi popoli sorti sulla distruzione dei Nativi, con i milioni di nuovi emigranti provenienti dalla vecchia Europa.
Normale anche se non certo senza problemi, è stata l'integrazione fra colonizzatori e emigrati.
Stesse tradizioni, stessi popoli, desiderio degli emigranti di sentirsi integrati.
E' noto l'ambizione degli Italiani emigrati negli Stati Uniti di sentirsi prima Americani e poi Italiani, e così anche per tutti gli altri.
Essere integrati, riconosciuti era il massimo obiettivo di ogni emigrante.
Proviamo a valutare l'odierna ultimissima grande emigrazione ora in atto: chi sono, da dove vengono, perché?
Gli emigranti dell'oggi provengono in massima parte dall'Africa e dal Medio Oriente, fuggono da guerre e carestie, cercano lavoro e sopravvivenza.
Si dirà: è la stessa emigrazione che gli europei fecero fine ottocento primi del novecento.
Le motivazioni sono le solite, diverso però è l'approccio sociale e la disponibilità a integrarsi.
La maggior parte di questi nuovi emigranti sono di religione musulmana, spesso legati alle confessioni più estremiste di questa religione, che viene interpretata da molte sette, come una religione da imporre agli altri anche con la violenza, difendendo contenuti arcaici nei rapporti sociali, da non mescolare con le tendenze moderniste e laiche delle società occidentali.
In questo le somiglianze sono maggiori con l'immigrazione cinquecentesca, nei nuovi paesi appena scoperti, che portò gli emigranti che arrivavano ad imporre la loro religione cristiana ai Nativi, con la forza e l'Inquisizione, imponendo con la violenza bruta le tradizioni culturali europee.
Purtroppo le somiglianze con l'immigrazione colonialistica non finiscono con il problema religioso, ma sono anche culturali e sociali, in maniera preoccupante.
Le tradizioni, i rapporti familiari, le usanze e l'organizzazione sociale di questi nuovi emigranti di oggi, contrastano in maniera dirompente con la nostra società e noi ci difendiamo facendo finta che non esistano: La poligamia, la sottomissione della donna all'uomo che ha diritto di vita e di morte su di lei e sui figli, la profonda diversità dei costumi, delle relazioni sociali, sta rendendo estremamente difficoltosa ogni integrazione, che tra l'altro è spesso sdegnosamente rifiutata da una buona parte di questi immigrati, perché blasfema e pericolosa. Anzi come i colonizzatori di allora questi immigrati dell'oggi, ritengono la nostra civiltà "moralmente malata" da combattere e sopraffare.
Una integrazione che non viene quasi mai cercata anzi spesso rifiutata sdegnosamente creando isole cultuali e sociali all'interno dei paesi europei, che spesso portano al massimalismo culturale e poi alla ribellione violenta e al terrorismo. I quartieri periferici musulmani di Brussels e di Parigi, divenuti famosi in questi ultimi mesi per le stragi, sono emblematici di questa situazione.
Dove sbagliamo noi europei? A nostro parere, nell'aver fatto finta che non esistesse il problema, accettando che gli immigrati mantenessero e espandessero le loro tradizioni, anche quelle che sono in contrasto con le nostre Leggi. Non quelle in contrasto con la nostra cultura e le nostre tradizioni, che non è certo giusto imporre, ma quelle contro le nostre leggi e la nostra organizzazione sociale.
Le nostre Leggi devono essere accettate e rispettate da chi vuole vivere nei nostri Paesi, senza se e senza ma.
Non è concepibile che si continui a far finta di ignorare che immigrati che vivono e lavorano in Europa, mantengano l'harem consentito dalla loro religione, con più mogli trattate da schiave e seppellite in casa, donne infibulate e sottomesse con la forza, funzioni religiose in cui predica la violenza, l'abbattimento dei nostri valori cristiani, la sopraffazione dei nostri popoli predicando le guerre sante per liberare i paesi europei degli "infedeli" e imporre la sharia islamica, come forma di organizzazione sociale e di governo.
Chi arriva da noi può non volersi integrare, ma deve rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni, non il contrario come propugnano gli utili idioti che chiedono di "cambiare" le nostre tradizioni per non "urtare" gli immigrati.
Folle e stupido. E' una bieca prostituzione culturale quella professata da questi catto-comunisti d'accatto che va dalla copertura delle opere d'arte, a togliere il crocifisso, oscurare il Presepe, voltarsi dall'altra parte verso le donne perseguitate e infibulate in Italia.
I recenti episodi di Colonia e non solo, sono campanelli di allarme che non possono essere ignorati.
Chiarite queste riflessioni, nella Parte Seconda di questa Scheda n, 5, che pubblicheremo come sempre, fra una settimana, parleremo delle proposte dei Riformisti a Lucca, per la Sicurezza: Proposte forti, dirompenti, innovative, ma in perfette linea con le leggi italiane vigenti.Lucca:
Anche l'abolizione dei Consigli di Circoscrizione ha portato danni, pur essendo diventati negli ultimi anni prevalentemente dei piccoli consessi politici.
Cosa propongono i Riformisti lucchesi, per ribaltare questa situazione di degrado?
I Referenti del Territorio: Il nuovo Sindaco, che contribuiremo ad eleggere, dovrà nominare per ogni paese, frazioni e quartiere, un suo Referente.
Una persona di sua fiducia, che sia i suoi orecchi e i suoi occhi su quel territorio. Una figura conosciuta che voglia svolgere questa sua funzione di Referente del Sindaco, a titolo completamente gratuito, per solo spirito di servizio al suo territorio e ai suoi concittadini.
I Referenti del Territorio, si rapporteranno al Sindaco, ma anche agli Assessori per segnalare i problemi più urgenti, le mancanze del proprio territorio, mantenendo rapporti costanti con i propri concittadini. Essere Referente di un territorio dovrà essere un titolo di merito e di rispetto.
La Scheda delle necessità. Per ogni paese, frazione e quartiere, dovrà essere compilata ogni anno, con l'aiuto dei Referenti e delle Associazioni locali, una Scheda dei problemi aperti e delle cose da fare su quel territorio. Questa Scheda dovrà essere approvata ogni anno da una assemblea degli abitanti interessati che potrà anche proporre le priorità più urgenti.
Associazionismo: Prioritario sarà intervenire a sostegno di quelle Associazioni e Comitati che già agiscono nelle frazioni o nei paesi per la propria collettività o in quelli che si costituiranno. Dare un sostegno a queste attività di volontariato con persone che conoscono bene i problemi e le soluzioni per migliorare il proprio territorio vuol dire spendere meno e agire più velocemente per la soluzione. Pensiamo al Comitato paesano di Aquilea, del Piaggione e molti altri, al Comitato del Castello di Nozzano, ai Gruppi Frates dei donatori di sangue, al Comitato del Quartiere Giardino e di altri.
Parrocchie: da Laici come siamo riteniamo che la funzione sociale e di sensibilizzazione dei problemi del territorio trovino riscontro e possibilità di intervento anche nelle Parrocchie del territorio, sopratutto quelle dei paesi. Rapportarsi con queste vuol dire approfondire e conoscere meglio le reali esigenze del territorio ed un aiuto ad intervenire per risolvere i problemi.
I Paesi e le frazioni lontane dal centro storico: tanti i problemi da affrontare, vogliamo solo qui ricordare il maggior problema comune a tutti che è la mobilità verso il centro storico e gli altri comuni del circondario, per andare a lavoro. Nel recente passato abbiamo distrutto un collegamento veloce ed economico che i nostri avi avevano faticosamente realizzato: Le linee tranviarie che collegavano le frazioni più lontane alla città e fra loro. I tram erano una grande soluzione del problema, che ormai tutti i grandi centri urbani italiani ed europei stanno nuovamente valorizzando e ricostruendo. Credo che in questa direzione, assai difficile invero, dovremo ritornare, gradualmente, se non vogliamo condannare i nostri concittadini a passare buona parte del proprio tempo su Bus e Navette bloccate nel traffico o continuare a costruire strade sempre più grandi. Credo che potremmo iniziare dalla direttrice Lucca-Ponte a Moriano utilizzando i binari poco frequentati della Lucca Aulla per un servizio di tranvia veloce che tocchi le stazioni di Piaggione, Ponte a Moriano, San Pietro a Vico, adeguando i parcheggi auto limitrofi..
I Grandi Quartieri, vicini alla città: Sant'Anna, San Donato, San Concordio, Giannotti, San Marco, San Vito, San Filippo, Arancio. I problemi di questi enormi dormitori sono certamente più complicati da affrontare, anche qui ne indichiamo uno urgente: completare un sistema di viabilità ciclabile protetta, che consenta un collegamento veloce e sicuro con un mezzo, la bici, che fa parte della nostra tradizione, ma che deve essere ripresa senza rischiare di essere travolti da Tir e auto. Ogni quartiere a suoi problemi che andranno affrontati singolarmente con priorità che possono essere diverse.
LAVORO E OCCUPAZIONE
Le politiche per lavoro e occupazione sono in genere compito dei governi nazionali o regionali che sia, non molto possono fare i Comuni, ma qualcosa si, utilizzando al meglio e soprattutto con fantasia, le leggi e gli strumenti amministrativi, che ci sono e i relativi finanziamenti.
Quindi per lavoro e occupazione, occorre da parte di un Sindaco, impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità e dare certezze e aiuti a chi vuole impegnarsi in nuove attività.
POLO TECNOLOGICO LUCCHESE
I Riformisti propongono un rapporto stretto fra Comune di Lucca e Polo Tecnologico lucchese, gestito dalla Camera di Commercio, per far nascere e aiutare a svilupparsi a nuove imprese, legate allo sviluppo tecnologico, sia per le nuove opportunità che si creano con nuovi imprenditori che per i nuovi posti di lavoro che si creano. Nuove sia pur piccole aziende, vuol dire più ricchezza e più lavoro.
Il Polo ha già dato positivi risultati in questi pochi anni di vita e se fosse supportato in maniera forte dal Comune di Lucca, ne potrebbe dare molti di più. Le nuove tecnologie e i giovani sono due veicoli di impresa moderni e positivi, sia per le Start Up che per la crescita di micro imprese esistenti.
L'altra possibilità di intervento sul mercato dell'imprese e del lavoro in mano ad un Sindaco con un po' di coraggio e fantasia è quella di operare sugli incentivi, legati a risparmi su le tasse comunali.
Queste le proposte, che andranno poi modulate secondo le variazioni legislative in corso.
INCENTIVI PER NUOVE IMPRESE
Imprese artigiane: I Riformisti propongono per le nuove imprese artigiane che si insediano per la prima volta del Comune di Lucca, una sostanziale riduzione della Imposta Unica Comunale pari al 70% dell'imposta dovuta, per il primo anno, del 40% per per il secondo anno, e del il 20% per il terzo anno.
Impresa industriale: Per nuove imprese che si insedino nel territorio comunale con almeno due dipendenti neo assunti a titolo non temporaneo, una detrazione pari al 70% dell'Imposta Unica Comunale per il primo anno, che sale al 90% se l'impresa ha cinque o più nuovi assunti non temporanei. Al secondo anno la detrazione scende rispettivamente al 40% e al 60%. Al terzo al 20% e al 40%.
Impresa Commerciali e Turistiche: Alla nuova impresa commerciale o turistica che si insedia nel Comune di Lucca una esenzione dall'Imposta Unica Comunale pari al 70% nel primo anno, il 40% nel secondo e il 20% nel terzo, se sono imprese a gestione familiare. Ove la nuova impresa commerciale o turistica assuma nell'anno due dipendenti a tempo non determinato, le esenzioni salgono al 90%, 60% e 40% dal primo al terzo anno.
INCENTIVI PER NUOVE ASSUNZIONI NON TEMPORANEE
Per le imprese di qualsiasi tipo già esistenti sul territorio comunale che a assumano nell'anno dipendenti non a tempo determinato una riduzione pari al 10% dell'Imposta Unica Comunale di quell'anno per ogni dipendente assunto, fino ad un massimo di 10 dipendenti.
INCENTIVI PER LA CREAZIONE DI NUOVE COOPERATIVE DI LAVORO
La Costituzione di Cooperative di Produzione e Lavoro, Agricole, Sociali, nel Comune di Lucca, con soci che per il 50% sia residenti nel Comune, sono incentivate con l'abbattimento del 90% dell'Imposta Unica Comunale per il primo anno, del 60% il secondo e del 40% per il terzo.
SICUREZZA: LEVIAMO LA TESTA DA SOTTO LA SABBIA
Parlare di questi problemi oggi in Italia non è facile anzi è scontato che qualsiasi ragionamento, pur pacato venga fatto, porta ad essere trattati da Razzisti, Schiavisti e Fascisti, da una setta culturale catto-comunista che ricerca la salvezza eterna dal peccato originale dell'Inquisizione, altra dottrina "redentrice" praticata a piene mani dai cattolici integralisti di allora.
Per questo, come Riformisti e laici che da sempre non facciamo mai discriminazioni in base alla razza, al censo o alla religione, vogliamo far precedere le nostre proposte su questi temi, di grande attualità, da una analisi storico-economica dei fenomeni dell'emigrazione dei popoli su questa terra.
Questo per far capire che le nostre proposte non vengono dalla "pancia" ma dalla nostra "testa" a seguito di riflessioni, che si possono condividere o meno, ma che si fondono su studi e approfondimenti, culturali, economici e sociali.
Divideremo quindi questa Scheda n.5 in due parti.
Nella parte prima la valutazione dei flussi emigratori nel Mondo, la loro profonda diversità a secondo delle epoche e delle motivazioni, che stanno determinando i gravi problemi dell'oggi.
Nella seconda parte, le proposte concrete per affrontare a Lucca i problemi della Sicurezza aumentati a dismisura in questi ultimi anni e in buona parte dovuti ad un immigrazione non controllata.
Nella storia del Mondo molti sono stati i fenomeni emigratori di interi popoli.
Lasciamo da parte quelli lontanissimi che si perdono nella notte dei tempi e anche quelli legati alla caduta dell'Impero Romano e all'istallarsi in Europa di popoli dell'est e del nord, che si sovrapposero e in grande parte si integrarono all'elemento romano.
Parliamo dei due grandi fenomeni di emigrazione più recenti, quelle legati alle grandi scoperte di nuove terre in America e Asia, alle conseguenti guerre di conquista, con una emigrazione europea che non cercò l'integrazione, economica, culturale e sociale con i Nativi, che anzi allontanò prima dalle terre più fertili e poi decimò in guerre di genocidio.
Non solo gli Indiani dell'America del Nord le cui sconfitte hanno trovato esaltazione nell'epopea del Far West, ma anche quelle meno conosciute e più brutali dell'America del Sud e delle Isole Australi.
In questi casi gli immigrati europei devastarono con ferocia le culture esistenti, con stragi di interi popoli, per imporre con la forza bruta, le tradizioni e la cultura dei paesi da cui provenivano: i Paesi della civilissima Europa.
L'altra grande emigrazione, fine ottocento metà novecento, l'ultima...anzi... la penultima, è legata alla crisi in Europa dell'economia agricola, al nascere dell'era industriale accoppiata alle grandi carestie legate a guerre e pestilenze. Grandi masse di disoccupati dei paesi poveri Europei, Irlandesi, Scozzesi, Italiani, ma anche popoli dell'est europei, si spostarono nelle Americhe e in Australia, a cercare lavoro, richiamando poi intere famiglie a seguirli.
Quali le differenze fra queste due ultime grandi emigrazioni? Ovvia la risposta:
La prima, legata alla conquista di nuovi territori appena scoperti, porta al sovrapporsi violento dei nuovi venuti alle tradizioni dei Nativi, non ricercando alcuna integrazione, ma puntando a sottomettere i popoli originari di cui disprezzano le tradizioni religiose e sociali.
La seconda è una emigrazione che si incontra con società esistenti e strutturate dei colonizzatori non dissimili dai paesi di origine. Allora negli Usa, Canada, Argentina, Australia, la cultura europea e soprattutto Inglese si era affermata e poche erano le differenze religiose, culturali, economiche e sociali fra i nuovi popoli sorti sulla distruzione dei Nativi, con i milioni di nuovi emigranti provenienti dalla vecchia Europa.
Normale anche se non certo senza problemi, è stata l'integrazione fra colonizzatori e emigrati.
Stesse tradizioni, stessi popoli, desiderio degli emigranti di sentirsi integrati.
E' noto l'ambizione degli Italiani emigrati negli Stati Uniti di sentirsi prima Americani e poi Italiani, e così anche per tutti gli altri.
Essere integrati, riconosciuti era il massimo obiettivo di ogni emigrante.
Proviamo a valutare l'odierna ultimissima grande emigrazione ora in atto: chi sono, da dove vengono, perché?
Gli emigranti dell'oggi provengono in massima parte dall'Africa e dal Medio Oriente, fuggono da guerre e carestie, cercano lavoro e sopravvivenza.
Si dirà: è la stessa emigrazione che gli europei fecero fine ottocento primi del novecento.
Le motivazioni sono le solite, diverso però è l'approccio sociale e la disponibilità a integrarsi.
La maggior parte di questi nuovi emigranti sono di religione musulmana, spesso legati alle confessioni più estremiste di questa religione, che viene interpretata da molte sette, come una religione da imporre agli altri anche con la violenza, difendendo contenuti arcaici nei rapporti sociali, da non mescolare con le tendenze moderniste e laiche delle società occidentali.
In questo le somiglianze sono maggiori con l'immigrazione cinquecentesca, nei nuovi paesi appena scoperti, che portò gli emigranti che arrivavano ad imporre la loro religione cristiana ai Nativi, con la forza e l'Inquisizione, imponendo con la violenza bruta le tradizioni culturali europee.
Purtroppo le somiglianze con l'immigrazione colonialistica non finiscono con il problema religioso, ma sono anche culturali e sociali, in maniera preoccupante.
Le tradizioni, i rapporti familiari, le usanze e l'organizzazione sociale di questi nuovi emigranti di oggi, contrastano in maniera dirompente con la nostra società e noi ci difendiamo facendo finta che non esistano: La poligamia, la sottomissione della donna all'uomo che ha diritto di vita e di morte su di lei e sui figli, la profonda diversità dei costumi, delle relazioni sociali, sta rendendo estremamente difficoltosa ogni integrazione, che tra l'altro è spesso sdegnosamente rifiutata da una buona parte di questi immigrati, perché blasfema e pericolosa. Anzi come i colonizzatori di allora questi immigrati dell'oggi, ritengono la nostra civiltà "moralmente malata" da combattere e sopraffare.
Una integrazione che non viene quasi mai cercata anzi spesso rifiutata sdegnosamente creando isole cultuali e sociali all'interno dei paesi europei, che spesso portano al massimalismo culturale e poi alla ribellione violenta e al terrorismo. I quartieri periferici musulmani di Brussels e di Parigi, divenuti famosi in questi ultimi mesi per le stragi, sono emblematici di questa situazione.
Dove sbagliamo noi europei? A nostro parere, nell'aver fatto finta che non esistesse il problema, accettando che gli immigrati mantenessero e espandessero le loro tradizioni, anche quelle che sono in contrasto con le nostre Leggi. Non quelle in contrasto con la nostra cultura e le nostre tradizioni, che non è certo giusto imporre, ma quelle contro le nostre leggi e la nostra organizzazione sociale.
Le nostre Leggi devono essere accettate e rispettate da chi vuole vivere nei nostri Paesi, senza se e senza ma.
Non è concepibile che si continui a far finta di ignorare che immigrati che vivono e lavorano in Europa, mantengano l'harem consentito dalla loro religione, con più mogli trattate da schiave e seppellite in casa, donne infibulate e sottomesse con la forza, funzioni religiose in cui predica la violenza, l'abbattimento dei nostri valori cristiani, la sopraffazione dei nostri popoli predicando le guerre sante per liberare i paesi europei degli "infedeli" e imporre la sharia islamica, come forma di organizzazione sociale e di governo.
Chi arriva da noi può non volersi integrare, ma deve rispettare le nostre leggi e le nostre tradizioni, non il contrario come propugnano gli utili idioti che chiedono di "cambiare" le nostre tradizioni per non "urtare" gli immigrati.
Folle e stupido. E' una bieca prostituzione culturale quella professata da questi catto-comunisti d'accatto che va dalla copertura delle opere d'arte, a togliere il crocifisso, oscurare il Presepe, voltarsi dall'altra parte verso le donne perseguitate e infibulate in Italia.
I recenti episodi di Colonia e non solo, sono campanelli di allarme che non possono essere ignorati.
Chiarite queste riflessioni, nella Parte Seconda di questa Scheda n, 5, che pubblicheremo come sempre, fra una settimana, parleremo delle proposte dei Riformisti a Lucca, per la Sicurezza: Proposte forti, dirompenti, innovative, ma in perfette linea con le leggi italiane vigenti.Lucca:
Sicurezza, accattoni, clandestini, nomadi.
Il nuovo Sindaco dovrà intervenire con energia e atti concreti per migliorare e di molto la sicurezza dei cittadini lucchesi, gravemente compromessa dall'inerzia e dal dogmatismo catto-comunista e falso buonista di Tambellini.
Il nuovo Sindaco dovrà assumere nei confronti del Governo Nazionale ma anche del Prefetto, del Questore e del Comandante dei Carabinieri un atteggiamento risoluto nel chiedere maggiori uomini e controlli sul territorio comunale da parte delle forze dell'ordine, che andranno aiutate e sostenute con ogni mezzo, da parte dell'amministrazione comunale, iniziando dalla realizzazioni di strutture operative sul territorio.
In alcuni degli stabili dell'ex ospedale Campo di Marte, dovrà essere realizzata una cittadella della legalità, con Prefettura, Questura e Carabinieri e anche Procura delle Repubblica e Tribunale.
Strutture operative nuove e moderne, anche con nuovi alloggi di servizio per agenti e carabinieri.
Nuove strutture andranno anche realizzate in alcuni paesi e frazioni, popolose, per garantire sul territorio una presenza diffusa delle legalità e della sicurezza del cittadino.
Per quanto riguarda Nomadi ed Immigrati, si deve osservare che i cittadini lucchesi residenti devono denunciare all'anagrafe ogni variazione del loro stato di famiglia.
Analogamente per ogni viaggiatore o turista che vuol dormire a Lucca, in Hotel, Affittacamere, Agriturismo, Casa privata o Campeggio, il proprietario o gestore deve denunciare alla Questura ogni giorno l'arrivo del visitatore, con le complete sue generalità, la permanenza e il periodo di residenza a Lucca.
Per i Rom e Sinti che ormai risiedono a Lucca da anni o che vogliano farlo, si deve realizzare uno o più campi per nomadi-residenti, con strutture provvisorie adeguate, in attesa di una casa, in cui ogni famiglia residente sia iscritta all'anagrafe del Comune e ne segnali ogni variazione, con una vigilanza in merito dei Vigili Urbani, come per il resto dei cittadini.
A loro deve essere garantita l'istruzione servizi di assistenza, come per tutti gli altri cittadini, ma i servizi essenziali, acqua, luce, riscaldamento sono a carico loro, come per tutti.
Per i veri Nomadi, quelli che arrivano, stanno qualche giorno e poi ripartono deve essere realizzato un unico campo ad hoc, senza strutture fisse, ove le roulotte dei nomadi possono sostare per qualche tempo ma di ogni nuovo arrivo deve essere data notizia alla Questura, con la trasmissione dei dati completi come avviene per il turista e visitatore.
Questi dati, nell'unico campo dove questi visitatori nomadi potranno sostare, debbono essere raccolti tutti i giorni dalla Polizia Municipale e trasmessi alla Questura, vigilando anche sull'osservanza delle norme igieniche del campo.
I due attuali campi Nomadi, abusivi, vicino al Cimitero e nella retrostante golena del Serchio, debbono essere sgombrati e i luoghi restituiti alla fruizione della popolazione lucchese.
Immigrati: non possono essere fatte circolare per le vie del Comune immigrati che prima non siano stati censiti e registrati dalle autorità preposte. Nei centri di accoglienza, in regola con le norme stabilite dalla Comunità Europea ovvero asilo solo a che ha diritto, deve essere vigente il principio che tutti devono essere riconoscibili con un a documento sia pure provvisorio e che nessuno può allontanarsi dai centri di accoglienza se non stato validamente riconosciuto e sia, a richiesta delle forze dell'ordine, riconoscibile.
Accattoni: l'accattonaggio molesto deve essere proibito con apposita delibera in tutto il territorio comunale. I Vigili Urbani e le forze dell'ordine debbono vigilare giornalmente per stroncare questo tipo di accattonaggio.
Dovrà essere istituiti, presso il Vigili Urbani, un numero gratuito per le segnalazioni di questo tipo di accattonaggio, per interventi tempestivi di repressione.
Questi accattoni devono essere identificati e se privi di documenti messi a disposizione dell'autorità giudiziaria.
AMBIENTE E
TERRITORIO
Due
sono le questioni spinose, irrisolte da decenni, per Lucca. La difesa dalle
acque e la nuova viabilità per liberare la cerchia delle Mura Cinquecentesche
dalla morsa del traffico pesante.
TERRITORIO E VIABILITA'
sono
da oltre trent'anni che si discute e si progettano soluzioni per liberare il
centro storico dalla morsa del traffico pesante che opprime e inquina tutta la
zona, con una nuova circonvallazione, che tutte le altre città toscane hanno
già da molto tempo realizzata.
Molti
anni fa, l'on.le Piero Angelini con la DC e il sostegno dei Socialisti, trovò i
fondi per fare la nuova circonvallazione e i collegamenti nord sud e est ovest.
Furono appaltati e anche iniziati i lavori, costruiti i primi piloni dei ponti
(abbattuti decenni dopo), ma l'opposizione di comitati popolari legati alle
proprietà terriere e la solita Magistratura militante, riuscirono a bloccare
tutti i lavori, fino a far saltare l'appalto fatto e i finanziamenti ottenuti.
Tutti
i progetti successivi, anche quelli di ora, vogliono risolvere il problema
della circonvallazione di Lucca, attraverso il territorio del Comune di
Capannori, per far transitare il traffico proveniente dalla Valle del Serchio
verso l'autostrada, al Frizzone. Con il risultato che tutto si ferma di fronte
alle anche giuste difficoltà portate avanti da Capannori, per un
attraversamento "difeso" di buona parte del suo territorio, ormai
fortemente urbanizzato e già molto compromesso.
La
soluzione ora allo studio, anche carente di finanziamenti, sarà di difficile
realizzazione per questi motivi e realizzarla "a raso" senza
protezioni, come vuole Capannori, sarebbe un altra inutile spesa, come già
fatto con la fondovalle Ludovica, già ora, a pochi anni dal suo completamento,
assediata da nuove costruzioni e innesti di vie e viuzze locali e quindi
destinata a non svolgere più il suo compito di arteria di collegamento veloce e
protetta, per cui era stata costruita.
Dobbiamo
renderci conto da Lucchesi, che il problema è nostro e che sul nostro
territorio dobbiamo risolverlo. Senza se e senza ma.
Per
questo la proposta dei Riformisti è prendere il coraggio a piene mani e
affrontare l'unica soluzione possibile sul territorio comunale realizzando il
passante nord sud, sulla riva destra del Serchio, da Ponte a Moriano fino a
S.Quirico di Moriano e da qui, in galleria, passando sotto Monte
S.Quirico, ritornare sulla sponda del
Serchio a Sant'Alessio, fino all'intersezione con la proiezione di Via Enaudi a
Sant'Anna, da raggiungersi con un nuovo ponte sul Serchio, al posto di quello
ora previsto a San Quirico.
Un
tracciato che non ha costi superiori a quello ora alla studio in quanto assai
meno invasivo e con pochissimi attraversamenti con ponti, che compenseranno,
credo anche con ulteriori economie, la spesa del traforo sotto Monte S.Quirico.
Da
Via Enaudi il collegamento con le autostrade è rapido e abbastanza protetto. Il
traffico proveniente dalla Fondovalle va in prevalenza verso Pisa, Livorno e il
Sud, oppure Massa, Genova, Parma Milano, ma anche il traffico che dovesse
andare verso Firenze farà teoricamente qualche chilometro di più che l'innesto
veloce sulle autostrade a11 e A12 compenserà in termini di tempo.
Per
il tracciato Est Ovest, come Riformisti siamo ancora per una soluzione diversa
da quella ora proposta, soluzione che crediamo essere assai meno ingombrante e
devastante per il territorio: accelerare, in accordo con la società Autostrade,
la realizzazione delle Terza corsia autostradale dal casello del Frizzone a quello
Lucca est, non facendo pagare il transito locale fra i due caselli. In questa
maniera non si faranno ulteriori strade protette sul territorio di Capannoni e
Lucca, altrimenti diverrebbero ben otto le corsie stradali da far passare sul
territorio urbanizzato e sotto l'acquedotto monumentale del Nottolini. Una
soluzione pulita, a basso costo e la società Autostrade potrebbe essere molto
interessata ai finanziamenti per realizzare l'opera, che avrebbe anche una
accelerazione su tutto il percorso. Una esigenza primaria per i collegamenti di
Lucca con il mondo.
AMBIENTE:
Sulle
acque, per chi appassionato come me, della storia, del lavoro dei nostri Avi,
dei toponimi, lo studio attento del territorio evidenzia come nei secoli
passati i lucchesi di allora, giustamente preoccupati, vivendo in una zona
paludosa, di preservare il territorio, case e campi coltivati, dalla invasione
delle acque, siano esse del Serchio o dei numerosi rii che scendono dalla
colline vicine, avevano lavorato duramente e con intelligenza per
regimentare le stesse, creando un
reticolo di fosse e fossette, in una quadro complessivo articolato e preciso di
smaltimento complessivo.
Negli
ultimi cinquanta anni molto di questi lavori idraulici perfetti sono stati
distrutti con cecità degli amministratori pubblici e per voracità di guadagno,
da costruttori frettolosi.
La
nostra proposta di Riformisti è di lanciare un piano poliennale per il recupero
dello smaltimento delle acque originale, ripulendo e sistemando quello ancora
esistente e ricreando il nuovo ove il vecchio fosse irrimediabilmente stato
distrutto.
Ugualmente
si deve procedere alla ripulitura annuale delle fosse e dei fossetti, esistenti
e da riscavare ove perduti, da parte del Consorzio e del Comune per quelli
pubblici, intimando ai frontisti la pulizia per quelli dei privati. In
particolare occorre sollecitare le società autostradali e l'Anas per le strade
di rispettive competenze alla pulitura annuale degli attraversamenti delle
acque, perchè sono la grandi strade che creano i principali sbarramenti al
regolare deflusso delle acque.
L'Autorità
del Bacino del Serchio, deve continuare con la meritoria opera intrapresa per
pulire o ricreare le antiche casse di espansione esistenti o da creare ex novo,
che sono indispensabili per la sicurezza del territorio.
In
questo quadro, valutiamo interessante e da esaminarne la fattibilità, la
proposta di riscavare il terreno prospiciente le Mura cinquecentesche, per
riportarlo alla quota originale e avere a disposizione una enorme cassa di espansione
a difesa estrema della città e dei quartieri vicini.
Tra
l'altro si otterrebbe una nuova visione originale delle Mura stesse, assai più
maestosa e imponente di quella attuale, con grandi ritorni anche turistici. Già
ora questi luoghi diventano laghetti incontrollati durante periodi piovosi e
quindi un regimentazione nuova non potrebbe che fare bene, senza timori, perchè
già da quando sono state edificate, secoli fa, era stata prevista e ricercata
la presenza delle acque sotto le Mura.
Cultura
Lanciare alcune proposte per un nuova politica
culturale a 360° per una città come Lucca non è certamente facile, per chi non
vuole essere presuntuoso o scontato o superficiale.
Per
cui questa scheda vuole semplicemente presentare solo alcune proposte per:
·
Conservazione
e utilizzo del patrimonio culturale esistente
·
Nuove
strutture per la cultura in senso lato
·
Valorizzazione
delle emergenze culturali esistenti
·
Ricerca
organica di Sponsor per un rilancio di tutto il settore.
Conservazione e utilizzo del patrimonio
culturale esistente.
L'immenso
patrimonio storico-artistico della città è stato spesso abbandonato a se stesso
e si deve solo all'intervento benefico delle Fondazioni Bancarie locali, se
molto è stato salvaguardato.
I
Riformisti propongono di trasformare l'attuale Opera delle Mura in una
Fondazione aperta, cambiando il nome in "Opere dell'ingegno Lucchese"
con il compito di preservare, mantenere, gestire e valorizzare tutto il
patrimonio edilizio storico della città e le principali strutture che possono
essere ascritte alla cultura lucchese.
Dovranno
confluire nella Fondazione "Opere dell'ingegno Lucchese", il
complesso delle Mura lucchesi delle varie epoche, le Torri e i Palazzi Storici
di proprietà riconducibili al Comune, l'Acquedotto Monumentale del Nottolini, i
Monumenti, le Fontane Artistiche, l'Orto Botanico e i Parchi comunali.
Confluiranno
altresì nella detta Fondazione tutti i Musei Comunali, le Mostre e le Rassegne
permanenti riconducibili al Comune.
A
detta Fondazione sarà anche affidata la delega del Sindaco per l'arredo urbano
della città.
Il
Comune manterrà il controllo della Fondazione, ma ne potranno far parte altri
Enti Pubblici, le Fondazioni Bancarie ed altre Fondazioni, gli Istituti bancari
e assicurativi ed ogni altro privato che sarà riconosciuto utile dal Comune.
Nuove strutture per la cultura in senso
lato.
La
realizzazione di un Teatro Puccini da 1.500 posti per i grandi eventi
Pucciniani i e non, sopratutto in Inverno è già stata avanzata dai Riformisti
nelle Schede precedenti.
L'ubicazione
deve essere per noi il Mercato delle Vettovaglie, ormai fatiscente e
vicinissimo alla città, trasferendo altrove le poche attività rimaste.
Analogamente
è già stata avanzata la proposta di attrezzare l'ex campo Balilla, in attesa
del nuovo Teatro, per i grandi eventi musicali e non, da quelli più grandi del
Summer Festival, che rimarrà anche anche in Piazza Napoleone, per gli eventi
previsti con un pubblico più contenuto.
Valorizzazione delle emergenze culturali
esistenti
Le
attività culturali di questi anni, anche quelle di alto livello, sono state
sempre mal comunicate, come fossero una cosa "solo per noi". E'
mancata qualsiasi politica di comunicazione che portasse ad un ritorno economico,
anche indiretto, l'evento realizzato.
I
grandi eventi Summer Festival, Comics, Puccini e la sua Lucca, Murabilia, Verde
Mura e altri ancora devono far parte di una comunicazione Istituzionale che
affianchi quella dei privati, per valorizzare al meglio gli eventi ed avere
ritorni economici per tutta la città.
Analogamente
vanno assistiti e comunicati gli eventi culturali che le Associazioni culturali
presentano alla città, per dare un sostegno indiretto alle Associazioni
proponenti.
Ricerca organica di Sponsor per un
rilancio di tutto il settore.
I
fondi pubblici destinati agli eventi sono sempre meno, per cui occorre
istituzionalizzare la ricerca degli Sponsor privati, attraverso una delibera
che recepisca le condizioni pubbliche ed uguali per tutti, per cui si possa
sponsorizzate tutto o in parte alcuni eventi, anche prevedendo una commissione
di intermediazione per chi aiuta ad acquisire sponsor privati.
Lucca, nei secoli ha sempre avuto una inclinazione al Commercio che ha costituito la spina dorsale delle sua economia. Stato indipendente per oltre sei secoli, con poco territorio a sua disposizione, ha trovato nei commerci per tutta Europa, prima e verso le Indie vere e non vere poi, la possibilità di prosperare, fine a farne una Repubblica ricca e considerata.
E' sempre stata la ricchezza della Repubblica, i rapporti con gli Stati vicini, la salvaguardia dell'indipendenza, molto di più che le imponenti Mura difensive.
Anche ora il Commercio a cui si è aggiunto negli ultimi 25 anni il Turismo costituisce il principale fattore di sviluppo, occupazione e ricchezza del popolo lucchese.
La crisi di questi anni ha evidenziato che tre sono i fattori di debolezza del settore Commercio e Turismo: Una fiscalità locale sempre in crescita esponenziale, l'esplodere di un caro affitti spesso ingiustificato, una visione esclusivamente burocratica delle normative sanitarie da parte dell'USL.
Questi sono i problemi che un nuovo Sindaco dovrà affrontare, riducendo al massimo la imposizione fiscale comunale, intervenendo per riportare a ragionevolezza il caro affitti, intervenendo con una tassazione sui fondi sfitti più da due anni, riconducendo l'interventismo burocratico dell'USL all'essenza delle norme in vigore, senza esasperazioni immotivate, dando precise direttive in merito.
Da Sinistra si pone spesso il problema dell'evasione fiscale imputata al settore del Commercio, per giustificare le alte imposte comunali. Credo che proprio il riportare queste imposte a cifre più ragionevoli serva anche a far emergere i Commercianti onesti, che sono la maggioranza, che spesso sono obbligati alla evasione degli scontrini fiscali per la necessità di sopravvivere, rispetto a quelli che si credono "furbetti" e che rimarranno tali salvo l'intervento risolutivo della Guardia di Finanza.
Ridurre le imposte aiuta a riportare il Commerciante fondamentalmente onesto, ma sempre sul limite della sopravvivenza, nei binari della correttezza fiscale, come lo sono e sarebbero la maggior parte.
Per il Turismo in particolare occorre intervenire sulla Tassa di scopo sulle presenze turistiche, come fatto dal Sindaco di Viareggio, abbassando le aliquote per i giovani sotto i trentanni e i portatori di Handicap a cui aggiungere gli anziani sopra i 65 anni e una riduzione per chi permane oltre il secondo pernottamento, al fine di aiutare la permanenza media che è uno dei fattori più importanti da incentivare.
Per il Turismo poi occorre sostenere l'accoglienza e l'informazione turistica completamente abbandonata da questo Sindaco, oltre la Promozione della città. Non importante inventare l'acqua calda, basta seguire quello che facevano le APT, prima della sciagurata eliminazione da parte della Regione rossa di Rossi.
Per la Promozione del Commercio e del Turismo si proporne una vecchia piccola idea: quella di ampliare il commercio del terzo week end del mese, che dal Mercato dell'Antiquariato si è esteso alle aperture commerciali domenicali, lanciando lo slogan:
con apertura di Musei, Torri, Negozi dal sabato mattina alla mezzanotte e tutta la Domenica fino alle 20, con tutti i parcheggi gratis per tre ore, ingressi ridotti per Musei e Torri, Sconti Terzo Week End nei Negozi, pacchetti week end scontati nelle strutture ricettive, attrazioni con artisti di strada nella città, promozione dell'iniziativa in tutta Italia.
Va anche profondamente rivisitato e rilanciato il Mercato dell'Antiquariato.
Delle altre problematiche: parcheggi, viabilità, arredo urbano è già stato trattato nelle Schede precedenti.
Artigianato e P.M.I.: Salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità, in un Comune come quello di Lucca che non ha offerto nel passato e non offre oggi grandi possibilità di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda la Piccola e Media Impresa (P.M.I), anche a causa di un territorio non grande e già molto urbanizzato.
Della necessità prioritaria di incentivare l'occupazione stabile attraverso la leva delle agevolazioni sulla fiscalità comunale, abbiamo già parlato alla Scheda n.4 sul Lavoro, per il resto queste le proposte dei Riformisti:
Completare con i servizi essenziali e necessari nelle due zone già destinate alle attività industriali e artigianali del Comune, Mugnano ed Acquacalda, ma anche nelle mini zone ormai consolidate come quelle di Ponte a Moriano e S.Pietro a Vico.
Per razionalizzare il territorio e dare possibilità di sviluppo alle aziende industriali e artigianali esistenti, occorrerà prevedere incentivi negli strumenti urbanistici su i vecchi immobili di lavorazione, per chi trasferisce le proprie attività in complessi nuovi.
In questa maniera daremo impulso a nuova edilizia industriale in zone vocate, valorizzeremo in senso abitativo e/o uffici le vecchie strutture, consentendo l'immissione di denaro fresco nelle attività che si trasferiscono, dando risposte abitative senza compromettere nuovo territorio vergine.
In aggiunta, per quanto riguarda gli Artigiani, si propone di prevedere sconti nella fiscalità comunale a favore di quegli artigiani che mantengono aperta la bottega anche nei week end, consentendo la visita e l'acquisto di prodotti da parte dei visitatori e turisti.
A tal fine il Comune terrà aggiornato un Album degli Artigiani aperti e consenzienti alla visita da dare agli uffici di informazione turistica, al fine di sostenere queste attività artigiane.
Vista la conformazione del nostro territorio il Comune dovrà ricercare di incentivare gli investimenti nella ricerca, nell'innovazione tecnologica, nello sviluppo di attività innovative in grado di qualificare il tessuto produttivo locale e di aumentarne l'attrattività e la competitività.
Per questo è prioritario una fattiva collaborazione con il Polo Tecnologico Lucchese che sta già ben operando in tal senso, sia per Start Up che come Acceleratore per le Imprese.
E' essenziale che in alcuni settori, come quello della Carta e suoi collegati, ma anche della trasformazione dei prodotti dell'Agricoltura, Il Comune di Lucca sostenga la peculiarità e il marchio delle produzioni lucchesi.
L'Associazionismo culturale, sociale, sportivo, ricreativo va incoraggiato e sostenuto da parte del Comune di Lucca perché è un fattore importante di crescita culturale e sociale della popolazione ed anche un fattore di sviluppo economico del territorio.
francesco colucci x Riformisti Lucca
Commercio e Turismo
Lucca, nei secoli ha sempre avuto una inclinazione al Commercio che ha costituito la spina dorsale delle sua economia. Stato indipendente per oltre sei secoli, con poco territorio a sua disposizione, ha trovato nei commerci per tutta Europa, prima e verso le Indie vere e non vere poi, la possibilità di prosperare, fine a farne una Repubblica ricca e considerata.
E' sempre stata la ricchezza della Repubblica, i rapporti con gli Stati vicini, la salvaguardia dell'indipendenza, molto di più che le imponenti Mura difensive.
Anche ora il Commercio a cui si è aggiunto negli ultimi 25 anni il Turismo costituisce il principale fattore di sviluppo, occupazione e ricchezza del popolo lucchese.
La crisi di questi anni ha evidenziato che tre sono i fattori di debolezza del settore Commercio e Turismo: Una fiscalità locale sempre in crescita esponenziale, l'esplodere di un caro affitti spesso ingiustificato, una visione esclusivamente burocratica delle normative sanitarie da parte dell'USL.
Questi sono i problemi che un nuovo Sindaco dovrà affrontare, riducendo al massimo la imposizione fiscale comunale, intervenendo per riportare a ragionevolezza il caro affitti, intervenendo con una tassazione sui fondi sfitti più da due anni, riconducendo l'interventismo burocratico dell'USL all'essenza delle norme in vigore, senza esasperazioni immotivate, dando precise direttive in merito.
Da Sinistra si pone spesso il problema dell'evasione fiscale imputata al settore del Commercio, per giustificare le alte imposte comunali. Credo che proprio il riportare queste imposte a cifre più ragionevoli serva anche a far emergere i Commercianti onesti, che sono la maggioranza, che spesso sono obbligati alla evasione degli scontrini fiscali per la necessità di sopravvivere, rispetto a quelli che si credono "furbetti" e che rimarranno tali salvo l'intervento risolutivo della Guardia di Finanza.
Ridurre le imposte aiuta a riportare il Commerciante fondamentalmente onesto, ma sempre sul limite della sopravvivenza, nei binari della correttezza fiscale, come lo sono e sarebbero la maggior parte.
Per il Turismo in particolare occorre intervenire sulla Tassa di scopo sulle presenze turistiche, come fatto dal Sindaco di Viareggio, abbassando le aliquote per i giovani sotto i trentanni e i portatori di Handicap a cui aggiungere gli anziani sopra i 65 anni e una riduzione per chi permane oltre il secondo pernottamento, al fine di aiutare la permanenza media che è uno dei fattori più importanti da incentivare.
Per il Turismo poi occorre sostenere l'accoglienza e l'informazione turistica completamente abbandonata da questo Sindaco, oltre la Promozione della città. Non importante inventare l'acqua calda, basta seguire quello che facevano le APT, prima della sciagurata eliminazione da parte della Regione rossa di Rossi.
Per la Promozione del Commercio e del Turismo si proporne una vecchia piccola idea: quella di ampliare il commercio del terzo week end del mese, che dal Mercato dell'Antiquariato si è esteso alle aperture commerciali domenicali, lanciando lo slogan:
"Lucca, tutto aperto nel terzo fine settimana"
Va anche profondamente rivisitato e rilanciato il Mercato dell'Antiquariato.
Delle altre problematiche: parcheggi, viabilità, arredo urbano è già stato trattato nelle Schede precedenti.
ARTIGIANATO E PICCOLA E MEDIA INDUSTRIA (P.M.I.)
Artigianato e P.M.I.: Salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità, in un Comune come quello di Lucca che non ha offerto nel passato e non offre oggi grandi possibilità di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda la Piccola e Media Impresa (P.M.I), anche a causa di un territorio non grande e già molto urbanizzato.
Della necessità prioritaria di incentivare l'occupazione stabile attraverso la leva delle agevolazioni sulla fiscalità comunale, abbiamo già parlato alla Scheda n.4 sul Lavoro, per il resto queste le proposte dei Riformisti:
Completare con i servizi essenziali e necessari nelle due zone già destinate alle attività industriali e artigianali del Comune, Mugnano ed Acquacalda, ma anche nelle mini zone ormai consolidate come quelle di Ponte a Moriano e S.Pietro a Vico.
Per razionalizzare il territorio e dare possibilità di sviluppo alle aziende industriali e artigianali esistenti, occorrerà prevedere incentivi negli strumenti urbanistici su i vecchi immobili di lavorazione, per chi trasferisce le proprie attività in complessi nuovi.
In questa maniera daremo impulso a nuova edilizia industriale in zone vocate, valorizzeremo in senso abitativo e/o uffici le vecchie strutture, consentendo l'immissione di denaro fresco nelle attività che si trasferiscono, dando risposte abitative senza compromettere nuovo territorio vergine.
In aggiunta, per quanto riguarda gli Artigiani, si propone di prevedere sconti nella fiscalità comunale a favore di quegli artigiani che mantengono aperta la bottega anche nei week end, consentendo la visita e l'acquisto di prodotti da parte dei visitatori e turisti.
A tal fine il Comune terrà aggiornato un Album degli Artigiani aperti e consenzienti alla visita da dare agli uffici di informazione turistica, al fine di sostenere queste attività artigiane.
Vista la conformazione del nostro territorio il Comune dovrà ricercare di incentivare gli investimenti nella ricerca, nell'innovazione tecnologica, nello sviluppo di attività innovative in grado di qualificare il tessuto produttivo locale e di aumentarne l'attrattività e la competitività.
Per questo è prioritario una fattiva collaborazione con il Polo Tecnologico Lucchese che sta già ben operando in tal senso, sia per Start Up che come Acceleratore per le Imprese.
E' essenziale che in alcuni settori, come quello della Carta e suoi collegati, ma anche della trasformazione dei prodotti dell'Agricoltura, Il Comune di Lucca sostenga la peculiarità e il marchio delle produzioni lucchesi.
Mobilità e Viabilità
Per
la Mobilità occorre una politica nuova e pensata di lunga prospettiva che
sappia coniugare la situazione della Viabilità attuale, assolutamente carente,
con il disegno di lunga programmazione della nuova viabilità da realizzare.
Un
disegno di mobilità che partendo dal presente si snodi per la nuova viabilità e
sopratutto alle nuove circonvallazioni di Lucca, ma anche sull'integrazione con
un trasporto veloce su ferrovia, integrando la rete esistente, poco frequentata
sopratutto nel tratto Lucca-Borgo a Mozzano.
La
Mobilità attuale legata solo ad un trasporto pubblico su gomma, in una
situazione urbanistica ormai consolidata che vede un centro storico centrale
irradiarsi a stella verso frazioni e paesi, rende difficile immaginare un
futuro possibile, con una crescita esponenziale del traffico privato.
Per
questo i Riformisti di Lucca propongono:
·
Una
ristrutturazione del servizio pubblico su gomma per i collegamenti a lungo
raggio delle frazioni e dei paesi
·
La
realizzazione di un trasporto a breve raggio con i cosiddetti "petit
train" a trazione elettrica, che, come ad Avignone, cittadina francese con
molte somiglianze con Lucca, favorisca una mobilità fra i parcheggi esterni
alla circonvallazione e alle tagliate, con il centro storico e le Mura Urbane,
come già illustrato alla Scheda n. 2 parte seconda.
·
La
individuazione di uno stretto collegamento con le vecchie stazioni sulle
ferrovie esistenti per la realizzazione di un collegamento veloce su rotaia
tipo piccola metropolitana di superficie, senza conducente, completamente
automatizzata, per un risparmio sui costi.
Le
grandi e medie città hanno quasi tutte operato per un ritorno ad un servizio
pubblico su rotaia, meno inquinante e in condizioni di creare sulle grandi
direttrici di viabilità, un trasporto pubblico in condizioni di velocità e
sicurezza di transito superiori al trasporto privato e quindi da preferire.
Lucca
aveva e ha smantellato con cecità, nel dopoguerra, un rete di tranvia
eccezionalmente efficace che univa le principali direttrici a stella verso la
città. Da Pescia, da Maggiano, da Ponte a Moriano, da Santa Maria del Giudice
verso Lucca.
Questa
strada, come prospettiva di lungo periodo, andrà ripresa e occorrerà prevedere
la creazione di una nuova rete tranviaria dai paesi più lontani verso il centro
storico.
Come
già evidenziato in una della Schede precedenti, una prima sperimentazione
dovrebbe essere realizzata in collaborazione con le Ferrovie regionali, creando
sulla strada ferrata Lucca Aulla, nel tratto fra Lucca e Borgo a Mozzano, un
servizio di metropolitana veloce, per i collegamenti fra il Piaggione, Ponte a
Moriano, San Pietro a Vico, Acquacalda, con Lucca, riaprendo le vecchie
Stazioni della tratta, arricchite da nuovi parcheggi scambiatori.
Il
raddoppio della Ferrovia fra Pistoia e Lucca e nel futuro con Viareggio e Pisa,
potrebbe dare la prospettiva del secondo collegamento veloce con treni leggeri
tipo metropolitana di superficie, fra Altopascio e Lucca, con la valorizzazione
di tutte le stazioni intermedie della Piana, Montecarlo, Porcari, Paganico,
Tassignano, ed una nuova in zona Arancio e poi fra Lucca e la stazione di
Balbano con la valorizzazione delle stazioni di Castiglioncello-Nozzano,
Cerasomma, Montuolo, Sant'Angelo e una nuova in zona Sant'Anna-via Enaudi.
Piccoli
treni, come da foto, che transitano avanti e indietro, a cadenza frequente,
integrati con il normale trafficico ferroviario.
Più
difficile rimarrà il collegamento verso sud, Santa Maria del Giudice per la
situazione della viabilità esistente che non vede nuove prospettive di
sviluppo, anche se si potrebbe ipotizzare, un collegamento su rotaia fra
S.Michele in Escheto e Lucca, sulla nuova bretellina già realizzata.
L'importante
è avere un quadro completo di prospettiva per una Mobilità del Comune collegata
con i Comuni vicini, su cui lavorare con interventi immediati sul breve ma
anche iniziare quelli di lungo periodo.
L'ASSOCIAZIONISMO
L'Associazionismo culturale, sociale, sportivo, ricreativo va incoraggiato e sostenuto da parte del Comune di Lucca perché è un fattore importante di crescita culturale e sociale della popolazione ed anche un fattore di sviluppo economico del territorio.
Sono tempi difficili per sostenere l'Associazionismo con contributi a fondo perduto ma se tali contributi gioco forza debbono essere ridotti vi può essere la possibilità da parte del Comune di intervenire con sostegni indiretti.
La proposta dei Riformisti lucchese è di destinare una piccola parte dell'enorme patrimonio edilizio della ex Manifattura Tabacchi a sedi individuali delle Associazioni operanti sul territorio lucchese, dotate di Statuto, Bilancio e Programma di Attività sociale e/o pubblica.
Un ala della ex Manifattura dove concentrare le sedi delle Associazioni in comodato gratuito fino a che una Associazioni rimanga attiva e funzionante.
Creando nell'ex Manifattura, anche due sale riunioni, dove a turno, le Associazioni possano svolgere le loro attività sociale o espletare eventi pubblici.
In questa maniera avremo concentrato nel centro-storico le sedi di tutte le Associazioni operanti nel territorio, dando contemporaneamente loro un sostegno indiretto alle loro attività, con la gratuità della sede e delle sale per le attività.
Inoltre andrà anche assicurato alle Associazioni la possibilità di effettuare eventi negli spazi pubblici più significativi del Comune compreso il Teatro del Giglio, senza costi, nel caso di manifestazioni ad ingresso gratuito e a tariffe ridotte nel caso di pagamento di un biglietto.
Alle Associazioni andrà assicurato ogni possibile supporto per le loro attività.
La spesa del Sociale è una delle maggiori spese che gravano sul bilancio del Comune di Lucca per molti milioni di euro con un risultato assistenziale molto scarso.
E' qui che dovremo operare, secondo i Riformisti di Lucca, un rivoluzione nelle forme e nei contenuti, ribaltando lo stesso concetto di assistenza fin qui seguito.
Nelle forme: graduale abolizione della struttura pubblica che organizza il Sociale scegliendo la privatizzazione con il coinvolgimento delle Parrocchie e anche le strutture religiose di altre confessioni purché esistenti e organizzate, inoltre Croce Verde, Rossa e Misericordia, Associazioni del Volontariato. Diminuendo nel tempo i molti dipendenti comunali che presidiano oggi questo settore, con una diminuzioni considerevole della spesa indiretta.
Riduzione delle strutture pubbliche per anziani, puntando a convincere le famiglie a farsi carico degli anziani familiari attraverso un "contributo di famiglia" in denaro da un lato e dall'altro mettendo a disposizione strumenti esterni di gestione del malato e/o dell'anziano, attraverso forme di Volontariato assistito e sostenuto dal Comune. Con il risultato di avere un Assistenza più familiare ed umana a costi più contenuto per la collettività.
Per favorire la crescita di questo tipo di assistenza familiare introduzione di un reddito minimo di cittadinanza a favore di anziani over 65, disoccupati oltre i 55 anni, malati cronici senza limite di età.
Questo per tutti i residenti nel Comune di Lucca.
Un discorso a parte va fatto per i Nomadi, già in parte affrontato nella Scheda n 5 parte seconda.
Nomadi non più nomadi cioè residenti in campi disastrosi al Cimitero, sul Serchio e in altre località del Comune.
Questi campi devono essere aboliti trovando per coloro che decidono di confermare la loro vocazione residenziale a Lucca delle soluzioni provvisorie prima, in una struttura di prefabbricati tipo terremotati dell'Aquila, per poi essere integrati nel tempo con i bandi delle case popolari.
Per questi Nomadi che scelgano la conferma della residenza scattano le stesse forme di assistenza previste i residenti lucchesi. Non altro. Tutto ma solo questo.
Per i Nomadi "nomadi" creazione di un piccolo camping di transito, lontano dal centro storico, in cui devono registrarsi all'arrivo, come avviene per ogni turista che risiede in Hotel, Affittacamere e Camping, con un costo di soggiorno minimo, ma effettivo per scoraggiare lunghe permanenze. Per questi nessun tipo di assistenza, se non quella di urgenza medica.
Migranti: la scelta di questa accoglienza è dello Stato ed è lo Stato che deve accollarsi l'onere senza alcun coinvolgimento del Comune. Ove venga concessa la condizione di rifugiato politico e risieda nel Comune spettano tutte le forme di assistenza comunale prevista per i residenti.
Inoltre andrà anche assicurato alle Associazioni la possibilità di effettuare eventi negli spazi pubblici più significativi del Comune compreso il Teatro del Giglio, senza costi, nel caso di manifestazioni ad ingresso gratuito e a tariffe ridotte nel caso di pagamento di un biglietto.
Alle Associazioni andrà assicurato ogni possibile supporto per le loro attività.
IL SOCIALE
La spesa del Sociale è una delle maggiori spese che gravano sul bilancio del Comune di Lucca per molti milioni di euro con un risultato assistenziale molto scarso.
E' qui che dovremo operare, secondo i Riformisti di Lucca, un rivoluzione nelle forme e nei contenuti, ribaltando lo stesso concetto di assistenza fin qui seguito.
Nelle forme: graduale abolizione della struttura pubblica che organizza il Sociale scegliendo la privatizzazione con il coinvolgimento delle Parrocchie e anche le strutture religiose di altre confessioni purché esistenti e organizzate, inoltre Croce Verde, Rossa e Misericordia, Associazioni del Volontariato. Diminuendo nel tempo i molti dipendenti comunali che presidiano oggi questo settore, con una diminuzioni considerevole della spesa indiretta.
Riduzione delle strutture pubbliche per anziani, puntando a convincere le famiglie a farsi carico degli anziani familiari attraverso un "contributo di famiglia" in denaro da un lato e dall'altro mettendo a disposizione strumenti esterni di gestione del malato e/o dell'anziano, attraverso forme di Volontariato assistito e sostenuto dal Comune. Con il risultato di avere un Assistenza più familiare ed umana a costi più contenuto per la collettività.
Per favorire la crescita di questo tipo di assistenza familiare introduzione di un reddito minimo di cittadinanza a favore di anziani over 65, disoccupati oltre i 55 anni, malati cronici senza limite di età.
Questo per tutti i residenti nel Comune di Lucca.
Un discorso a parte va fatto per i Nomadi, già in parte affrontato nella Scheda n 5 parte seconda.
Nomadi non più nomadi cioè residenti in campi disastrosi al Cimitero, sul Serchio e in altre località del Comune.
Questi campi devono essere aboliti trovando per coloro che decidono di confermare la loro vocazione residenziale a Lucca delle soluzioni provvisorie prima, in una struttura di prefabbricati tipo terremotati dell'Aquila, per poi essere integrati nel tempo con i bandi delle case popolari.
Per questi Nomadi che scelgano la conferma della residenza scattano le stesse forme di assistenza previste i residenti lucchesi. Non altro. Tutto ma solo questo.
Per i Nomadi "nomadi" creazione di un piccolo camping di transito, lontano dal centro storico, in cui devono registrarsi all'arrivo, come avviene per ogni turista che risiede in Hotel, Affittacamere e Camping, con un costo di soggiorno minimo, ma effettivo per scoraggiare lunghe permanenze. Per questi nessun tipo di assistenza, se non quella di urgenza medica.
Migranti: la scelta di questa accoglienza è dello Stato ed è lo Stato che deve accollarsi l'onere senza alcun coinvolgimento del Comune. Ove venga concessa la condizione di rifugiato politico e risieda nel Comune spettano tutte le forme di assistenza comunale prevista per i residenti.
Tutte le Schede in cui si articola il mio Progetto Lucca, una Capitale
1. Come e Perché "Lucca: una Capitale"
2. Il Centro-storico motore della vita culturale, economica e sociale del Comune
3. La riqualificazione dei paesi, delle frazioni e dei quartieri: esigenza primaria
4. Lavoro e occupazione: impegno, fantasia e innovazione, per creare opportunità.
5. Sicurezza, accattoni, clandestini, nomadi: leviamo la testa da sotto la sabbia
6. Una politica dirompente per l'Ambiente e il Territorio
7. Cultura: uscire dal "Club dei pochi" per aprire la città e stimolare le potenzialità presenti.
8. Commercio e Turismo: fattori primari di sviluppo per la città
9. Artigianato e P.M.I.: salvaguardare l'esistente ed incentivare nuove opportunità
10. Mobilità e Viabilità: basta con i tatticismi del passato, ora nuove scelte coraggiose.
11. L'associazionismo: torni ad essere motore di sviluppo economico e sociale.
12. Il Sociale: una rivoluzione di scelte e metodi
Ma si parla solo di centro storico ?? e i paesi che stanno fuori ?? Rivalutiamo anche queste splendide parti del comune .. In special modo la brancoleria e Aquilea .. con la sue eccellenza gastronomica che è la zuppa . I parcheggi .. facciamoli anche fuori nei paesi e nei quartieri
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